Byrds, niente reunion nel 2014 per il cinquantesimo anniversario
Non faranno come i Beach Boys, i Byrds, che il prossimo anno festeggeranno i cinquant'anni dalla formazione.
(Tratto da: rockol.it)
(26 ago 2013)
Non faranno come i
Beach Boys, i
Byrds, che il prossimo anno festeggeranno i cinquant'anni dalla formazione: mentre la band oggi controllata, almeno dal punto di vista dei diritti di immagine e di sfruttamento del marchio, da Mike Love riunì gli elementi storici, lo scorso anno, per un nuovo disco (
"That's why God made the radio") e un tour (
finito poi tra mille polemiche), gli alfieri della psichedelia californiana di celebrare la propria ricorrenza con un ritorno sui palchi non ne hanno la minima idea.
A dire il vero, la possibilità di rivedere i superstiti della formazione di "Turn! Turn! Turn!" e "Fifth dimension" in azione dei palchi pare sia stata discussa, internamente al gruppo, già più di un anno fa: a lanciare il sasso fu
David Crosby, insieme a Gene Clark (scomparso nel 1991) e Roger McGuinn (quest'ultimo, negli anni successivi, titolare unico del progetto) co-fondatore del gruppo. Ad alzare un muro di fronte alle insistenze del poi sodale di Stills, Nash & Young è stato però McGuinn: "Sì, io e David ne parlammo, a suo tempo", ha dichiarato l'artista all'edizione statunitense di Rolling Stone, "Per quello che mi riguarda, le reunion servono solo a fare soldi. Andremmo là fuori a fare qualche concerto, probabilmente guadagneremmo qualche milione di dollari da divederci in qualche modo. Ma non mi interessa, perché non sono attratto dalle cose costose: non mi serve una Ferrari o roba del genere".
"Semplicemente, a lui della reunion dei Byrds non interessa nulla", ha spiegato, rassegnato, Crosby: "E' una vergogna, perché io, lui e Chris (Hillman, bassista, unico altro elemento del quintetto originario in vita oltre a Crosby e a McGuinn, essendo il batterista Michael Clarke scomparso nel '93) potremmo farla. Sarebbe stato molto divertente, ma ormai sono stanco di chiederglielo. Gliel'avrò proposto almeno dieci volte, e dieci volte mi sono sentito rispondere 'no'".
(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 26 ago 2013)