U2, leak sul Web: il nuovo album è 'MANhattan'. Ma...
A lanciare la bomba è stato un certo Paul, il cui cognome è stato abbreviato con una "s" puntata. Il blog di Alan Cross, giornalista musicale e conduttore radiofonico canadese, riferisce che l'anonimo e (si suppone) ben informato (ma soprattutto ottimanente inserito) sia al corrente di informazioni relative al nuovo album degli U2 accessibili solo alla più ristretta cerchia di collaboratori del quartetto dublinese.
(Tratto da: rockol.it)
(02 lug 2013)
A lanciare la bomba è stato un certo Paul, il cui cognome è stato abbreviato con una "s" puntata. Il blog di Alan Cross, giornalista musicale e conduttore radiofonico canadese, riferisce che l'anonimo e (si suppone) ben informato (ma soprattutto ottimanente inserito) sia al corrente di informazioni relative al nuovo album degli
U2 accessibili solo alla più ristretta cerchia di collaboratori del quartetto dublinese. Titolo, trackilist, durata dei brani: il non meglio identificato Paul avrebbe tutto. Anzi, di più: una foto fatta pervenire dalla gola profonda testimonierebbe il suo possesso di un CD promo (copie su CD-r, il più delle volte prive della masterizzazione definitiva che caratterizza la versione dell'album poi spedita nei negozi) che - possiamo solo immaginarlo - allo stato attuale delle cose sia esclusivo appannaggio dei più alti dirigenti della casa discografica.
Stando alla foto diffusa dal non meglio identificato Paul, il nuovo album degli U2 si intitolerebbe "MANhattan", includerebbe undici brani - dei quali uno, l'ultimo, "Earth 2030", di quasi otto minuti, e sarebbe associato al numero di catalogo interno all'etichetta CDR DJ002.
Vero o falso? In mancanza di commenti ufficiali, limitiamoci ad analizzare i fatti. Lo scatto ritrare l'etichetta che solitamente accompagna i CD-r distribuiti agli addetti ai lavori sulla copertina di quello che appare un raccoglitore (la dicitura "240 cards" che si intravede in alto, a destra, lascia supporre che si tratti di un
card book). L'etichetta riporta il nome del gruppo, il titolo del disco, la tracklist sotto la quale compare (ovviamente) la più classica delle diciture "Promo use copy - Not for resale" accanto ad un numero di catalogo (CDR DJ002) e i marchi della Island e della Mercury, subsidiarie della Universal.
La grafica, effettivamente, rimanda a quella degli
advance (copie promozionali destinate, appunto, a addetti ai lavori e stampa) del gruppo discografico: il font utilizzato per il testo, l'impaginazione e i loghi sono esattamente quelli che di solito accompagnano le anteprime recapitate a radio e redazioni. Nella tracklist, poi, figura
"North star", brano che Bono e soci hanno già eseguito dal vivo più di una volta, tra le altre anche già a Torino, nel 2010.
Eppure qualcosa non quadra. Ammettendo anche che la formazione irlandese,
come riferito da Billboard in via del tutto ufficiosa a inizio giugno, stia puntando ad una pubblicazione entro dicembre, rendendo così credibile il fatto che già sei mesi prima inizino a girare - internamente alla casa discografica - degli
advance, perché assegnare un numero di catalogo - solitamente riservato a prodotti finiti - ad una "working copy" (tra l'altro datata, si legge chiaramente, il 28 giugno del 2013)? C'è da osservare, poi, come ancora più strana della scritta "not for resale" su un prodotto "interno" esplicitamente non destinato al mercato (a differenza delle copie omaggio, uguali a quelle in vendita) sia l'esistenza stessa di una prova del genere: da almeno quattro anni a questa parte le major - un po' per abbattere i costi, un po' per tutelarsi dai leak - non utilizzano più copie fisiche per gli advance, ma invii di file digitali indissolubilmente legati al destinatario tramite codici
watermark che - in caso di leak, appunto - ne identificano immediatamente il responsabile. Possibile, quindi, che per uno degli album più attesi delle ultime stagioni si sia optato per un totale ritorno al passato?
(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 02 lug 2013)