Mitch Winehouse, il padre di Amy, è stato costretto a restituire le donazioni effettuate alla fondazione intitolata alla figlia scomparsa: secondo la legge britannica, infatti, il genitore non avrebbe il diritto di incassare le somme, non essendo co-firmatario di un conto corrente bancario intestato alla Amy Winehouse Foundation. A quanto pare, uno sconosciuto avrebbe registrato prima di lui l'intestazione "Amy Winehouse Foundation", costringendolo così a restituire gli assegni e a congelare qualsiasi piano. "In attesa di trovare uno spazio dove allocare i fondi, sono costretto a restituire gli assegni", ha rivelato Mitch: "Abbiate pazienza, ci vorrà del tempo: nel frattempo le attività della fondazione sono bloccate". Il genitore sospetta che dietro a questo inconveniente ci sia un tentativo di speculazione messo in atto da un soggetto senza scrupoli, che - a quanto pare - oltre ad aver offerto di vendere il nome al miglior offerente su un sito Web avrebbe anche cercato di mettersi in contatto con l'ex marito della sfortunata cantante, Blake Fielder-Civil: "So che ha cercato di contattare Blake per mettere in piedi una fondazione estranea alla famiglia di Amy. Riuscite ad immaginare?".
Le indagini sulla scomparsa della giovane diva jazz-soul britannica sono ancora in corso: a quanto pare, maggiori dettagli potrebbero venire resi noti nel corso del prossimo autunno, quando saranno pronti i risultati delle analisi tossicologiche effettuate dopo il decesso.