Nel corso degli ultimi anni Carole King solo raramente ha fatto notizia. Giunge pertanto un po' inaspettata la nota del Broadcast Music International, più noto come BMI; l'ente ha scelto l'artista come sua "Icon 2012". BMI è uno dei tre enti statunitensi che, con ASCAP e SESAC, si occupa di raccogliere quanto dovuto ai compositori, publisher ed esecutori da parte di chi ha diffuso loro canzoni; BMI poi gira le somme ad essi sotto forma di royalties. In quanto "BMI Icon" l'artista va ad aggiungersi ad una lista di suoi colleghi che annovera - tra gli altri - John Fogerty, Willie Nelson, Paul Simon, Brian Wilson, James Brown e Dolly Parton. La schiva cantautrice statunitense (70 anni compiuti lo scorso 9 febbraio) è specialmente nota per il clamoroso successo che ottenne nel 1971 con l'album "Tapestry", rimasto al numero 1 negli USA per quindici settimane e nella chart statunitense per sei anni. Dopo un simile botto l'artista ha diradato le pubblicazioni; negli anni Novanta, ad esempio, ha fatto uscire un solo album, "Colour of your dreams". Quasi inutile specificare che l'exploit di "Tapestry" non si è ripetuto. L'ultimo lavoro pubblicato da Carole è stato "A holiday Carole", disco natalizio arrivato nel novembre 2011 a dieci anni dal precedente lavoro. "A holiday Carole" non ha però avuto il successo che molti altri lavori natalizi hanno sul mercato USA, chiudendo la corsa sul numero 52. Il riconoscimento del BMI andrà a Carole nel corso di una cerimonia che si svolgerà il prossimo 15 maggio, in occasione della sessantesima edizione di BMI Pop Awards, presso l'albergo Beverly Wiltshire di Beverly Hills. Si tratta di uno degli hotel più "storici" della California; completato nel 1928, ha ospitato per parecchi mesi sia Elvis Presley sia John Lennon e vi sono state girate scene del film "Pretty woman".