Pubblicato: 19-01-2012

Il Rolling Stones Liberation Front: 'Niente tour negli stadi'


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Mentre ancora vari osservatori di cose rock stanno cercando di interpretare le sottili sfumature dei singoli membri dei Rolling Stones nei confronti dell'eventuale tour per i cinquant'anni del gruppo, ecco che scende in campo il finora poco conosciuto Rolling Stones Liberation Front. Si tratta di un gruppo di fan ultraconservatori, alcuni dei quali, se si presta fede ad una descrizione, seguono fedelmente Jagger e soci dall'anno della fondazione. Cioé dal 1962. Il RSLF, che si descrive come "unità da guerriglia non violenta e non profit", ingiunge agli Stones di smetterla di trattare i propri fan come fossero solamente delle mucche da mungere. E avanza una serie di richieste. Il Liberation Front, la cui sigla farebbe pensare agli oltranzisti dell'Animal Liberation Front, chiedono innanzitutto che la veterana band effettui il tour per i 50 anni solamente in luoghi medi perché "dagli stadi viene fuori ben poco di buono e gli show sono senza anima". Scrive il RSLF: "Lasciate a casa le vostre 400 tonnellate di acciaio. Due chitarre, un basso, batteria e  microfono: non ci vuole altro. La magia è nella musica, non nelle luci". Segue la richiesta di






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tenere i prezzi bassi perché "è inaccettabile far pagare 350 dollari un biglietto; gli Stones non hanno bisogno di soldi, i loro fan però sì. Una band che fa pagare 85-100 dollari per un biglietto nella gradinata alta ha perso ogni contatto con la realtà dei propri fan. Chiediamo biglietti a non più di 30 dollari". Fanno seguito la richiesta di un setlist composto anche da brani meno conosciuti e non solo dai grandi "classici" perché gli Stones "si sono allontanati troppo dal rock'n'roll" e "non esiste motivo per il quale debbano sempre fare più o meno sempre le stesse 30 canzoni ad ogni tour". E poi, ancora: niente supporter. Si conclude con l'esortazione, che sa vagamente di minaccia, affinché gli Stones, dopo aver guadagnato camionate di soldi spremendo i propri fan, adesso si mettano a ripagare i proprifedelissimi.


(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 15 gen 2012)







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