Leonard Cohen è al lavoro sul suo nuovo album con l'aiuto del figlio Adam. A dichiararlo lo stesso Adam in una recente intervista alla BBC. Leonard, che ha pubblicato il suo ultimo disco, "Dear Heather", sette anni fa, si sta avvalendo del contributo del figlio, cantautore e voce della band canadese Low Millions, per la fase compositiva: "Ho chiesto il parere di mio padre moltissime volte riguardo la mia musica, ora che è lui a chiedere il mio aiuto sono felice. Per me ascoltare ciò che sta creando è davvero un onore", ha detto Adam alla BBC. Sarebbero, dunque confermate le voci degli scorsi mesi, che davano Cohen in studio, al lavoro su una nuova produzione. La tracklist del disco dovrebbe contenere brani come "Born in chains", "A street", "Darkness", "Love", "Lullaby" e "Feel so good", già presentate al pubblico durante l'ultimo tour della leggenda del songwriting canadese.
Da sempre indicato tra i padri nobili della canzone d'autore moderna, l'artista nativo di Montreal ma di origini europee - le sue radici si rintracciano infatti nelle comunità ebraiche polacche e lituane - è stato e continua ad essere tra i più apprezzati dai cantautori di casa nostra, che spesso non hanno mancato di omaggiarlo con delle riletture dei suoi brani più famosi. Celeberrime rimangono le cover di Fabrizio De André di "Suzanne" e "Joan of Arc" ("Giovanna d'Arco", entrambe pubblicate come singolo nel 1972), alle quali seguì - nel 1975 - "Nancy" (versione italiana di "Seems so long ago, Nancy"). Sempre "Suzanne" (con un testo italiano diverso, rispetto alla versione di Da André, e antecedente di due anni), insieme a "So long, Marianne" ("A presto, Marianne") e "Tonight will be fine" ("A letto con un altro"), sono state rilette da Francesco De Gregori (la prima con l'interpretazio di Giorgio Lo Cascio).