Le autorità che avrebbero potuto conferire al 100 Club di Londra lo status di edificio storico non hanno dato, come invece qualcuno si attendeva, il semaforo verde. La sala di Oxford Street nel settembre 1976 ospitò il primo festival punk della storia con Sex Pistols, Siouxsie and the Banshees, Clash, Buzzcocks, Stranglers e Damned. Come forse si ricorderà, la cantina londinese che ha ospitato migliaia di concerti era a rischio di chiusura dopo che i proprietari avevano aumentato il canone d'affitto in maniera sproporzionata. Il gestore, Jeff Horton, era sul punto di mollare tutto e chiudere quelle saracinesche che si erano aperte - in quell'anno come ristorante, il Macks - nel 1942. Poi, nel febbraio 2011, l'arrivo della Converse dopo che vari musicisti - tra i quali Paul McCartney, Liam Gallagher e Mick Jagger - avevano speso belle parole ma non avevano mosso un dito. L'azienda del Massachusetts aveva messo mano al portafoglio, chiedendo in cambio solamente una piccola e delicata presenza dei suoi logo. Per il locale, la cui entrata è poco più di un pertugio tra due altri edifici e di fatto non è altro che uno scantinato,
era stato chiesto lo status di "grade II" alla English Heritage in quanto sala live più vecchia e funzionante della capitale britannica. Ma è arrivato il due di picche. Il portavoce di John Penrose, il ministro che ha rigettato la richiesta, ha riferito al "Sunday Telegraph" che il 100 Club ha certamente un posto nella storia della musica pop britannica ma di "storico" ci sono solamente il marchio e il palco; tutto il resto non è diverso da qualsiasi altro club sotterraneo.
(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 15 gen 2012)
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