Non si sono fatte attendere le reazioni della comunità musicale internazionale alla notizia dello scioglimento dei R.E.M., che dopo trentuno anni di carriera e quindici album in studio - molti dei quali entrati di diritto nella storia del rock - hanno alzato bandiera bianca annunciando la fine delle attività del guppo. "Non troveremo mai indie-rock migliore di quello dei vostri primi quattro album", è stato il commento dei Futurheads, ai quali ha fatto eco - con una citazione - il bassista degli Strokes Nikolai Fraiture, che si è limitato a postare sul proprio account di Twitter "Rip R.E.M." allegando un video di una versione dal vivo del classico "It’s the end of the world as we know it (And I feel fine)".
"Sono personalmente molto grato ai R.E.M. per tutti quei dischi e quei concerti magnifici", ha dichiarato il Dj radiofonico britannico Zane Lowe, voce di punta della prima emittente della BBC: "Sono indubbiamente una parte importante della storia del rock'n'roll moderno. Pensate a quante band - gli Smiths, i Radiohead, i Nirvana - senza di loro non sarebbero mai esistite. Hanno avuto la dignità di ritirarsi con stile: molti non ci sarebbero riusciti...". Di tutt'altro tenore è il commento dei post-rockers scozzesi Mogwai: "I R.E.M. sono una delle band più sopravvalutate del pianeta", ha affermato Stuart Braithwaite, "E il loro cantante è una delle persone più sgradevoli che mi sia mai capitato di incontrare".