Ritratto del rocker come pochi lo conoscono. E lo dice anche lui: "La gente non sa che sono un artista", afferma
Ron Wood sulle colonne del domenicale "The Observer". "Fare musica come parte di uno sforzo di squadra è bellissimo, ma esprimere individualità come artista è una cosa molto personale. L'arte è una cosa più potente, un'affermazione più personale". Il musicista dei
Rolling Stones, che non esce mai di casa senza il blocco per gli schizzi e preferibilmente ascolta Mozart, si prepara a presentare una sua ampia retrospettiva. La mostra, che sarà inaugurata tra pochi giorni a Londra, riflette i suoi interessi che sì includono il vecchio caro rock'n'roll ma fanno filtrare anche il suo amore per Velázquez, Dürer e Goya. Dalya Alberge riporta che l'esposizione, "Faces, time and places", che va dal 7 al 12 novembre al 28 di Cork Street della capitale britannica, è curata dal maggior collezionista di opere di Ronnie, il multimilionario statunitense Bernie Chase. Il 54enne businessman, che vende auto di lusso, possiede "centinaia di quadri" dell'artista. E dice: "Ronnie ha suonato con tutti ed è stato amico di tutti, da George Harrison a Jimi Hendrix passando per Eric Clapton e Pete Townshend...l'icona rock'n'roll. La sua arte spiega la storia del rock'n'roll inglese". In mostra morbidi paesaggi, lo studio di una mano di
Keith Richards, Rod Stewart che gioca a pallone, volti, autoritratti. Sir Peter Blake della Royal Academy dice: "Penso che la gente non gli dia credito perché è una rockstar, invece disegna bene ed è un buon pittore". Per lo storico d'arte Edward Lucie-Smith lo studio di Eric Clapton effettuato da Ronnie "dovrebbe essere appeso alla National Portrait Gallery". Wood ha uno studio a Londra e spesso si reca a Madrid, per esaminare dipinti di Goya e Velázquez, e a Parigi, dove va a visitare il Musée d'Orsay.
(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 30 ott 2011)
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