Ancora brutte notizie per Pete Townshend, motore musicale degli Who negli ultimi tempi costretto a rinunciare alle esibizione dal vivo per l'acutizzarsi di una forma di acufene, disturbo all'udito cronico che potrebbe portare il chitarrista ad abbandonare ogni attività musicale: l'artista ha infatti ammesso di trovarsi nel bel mezzo di una crisi creativa molto preoccupante. "Oggi come oggi non desiderei niente di più che non scendere nel mio studio, sedermi al piano, riuscire ad organizzare le idee che ho in testa, inserire le due righe di testo nella musica, finire una canzone, registrarla e pubblicarla in un album", ha dichiarato Townshend ai microfoni della seconda emittente della BBC: "Purtroppo, però, la mia vita di adesso non è così, e non ho la minima idea del perché mi stia succedendo questo. Anche in un ambito che dovrebbe essermi familiare - quello della composizione - mi sento insicuro. Mi sento come se non superassi nuovi ostacoli, e questo è un male, perché dalla vita mi sono sempre aspettato di superare nuovi ostacoli".
Solo poche settimane fa fu lo stesso Roger Daltrey a dichiarsi preoccupato per l'amico: "In questi tempi Pete sta soffrendo moltissimo", dichiarò il cantante, "Non credo ci sia nessuno in grado di stare sul palco con lui. Tuttavia, io sto cercando di non forzarlo, perché tornare a fare concerti ora significherebbe distruggere quel poco di udito che gli è rimasto. E questo sarebbe un peccato mortale, perché lui non è solo un grande chitarrista e performer, ma anche un grande compositore". "Stiamo vivendo l'ultima tranche della nostra carriera", ha osservò poi il cantante, "Credo che tenere duro e continuare ad andare avanti, anche se per poco, siamo il minimo che si possa fare per saldare il debito con il pubblico che per così tanti anni ci è rimasto fedele".